Di Fabrizio Zago
Sempre più prodotti, sia in Italia che all’estero, riportano il logo di adesione al percorso di EcoBioControl.
Una cosa che abbiamo sempre sottolineato è che a noi interessa la vera ecologia e che quindi i prodotti mediocri non interessano minimamente. Solo i migliori prodotti, visti sotto la lente della sostenibilità, possono ottenere l’uso del logo EcoBioControl.
Molte persone chiedono cosa questo significhi. Ecco allora che oggi vi sveliamo i criteri che abbiamo adottato e che adotteremo anche in futuro per accettare prodotti e produttori (e anche distributori) realmente ed eticamente sostenibili.
Per avere una visione semplice della cosa abbiamo definito 10 punti fondamentali. In questa sede indicheremo la logica che abbiamo adottato ma non gli algoritmi ed i vari calcoli che abbiamo applicato. Questi calcoli ci sono costati molto tempo, molta energia e molti contributi professionali e non vogliamo che vengano utilizzati da chiunque interessato solo al denaro e non allo sviluppo di un movimento di sostenibilità reale. Ci interessano poco i soldi ma moltissimo l’etica e la correttezza. Soprattutto non abbiamo mai rubato e non ruberemo mai nulla a nessuno.
1° Criterio, i semafori: Il prodotto deve corrispondere all’analisi fatta con INCI EcoBioControl cioè il completo database di cui disponiamo e che è consultabile da chiunque. Questo passaggio è semplice e forse anche semplicistico ma indica la possibilità di proseguire nel percorso di adesione.
Ci devono essere tutti pallini verdi? Non necessariamente, alcuni gialli sono ammessi ma devono essere discussi tra il richiedente ed il comitato scientifico di EcoBioControl.
2° Criterio l’impatto ambientale: per ogni prodotto presentato si dovrà presentare un calcolo di impatto ambientale sugli organismi acquatici. Una equipe di nostri tecnici sono a disposizione per aiutare i richiedenti a fare i calcoli necessari all’ottenimento del valore di impatto ambientale. EcoBioControl ha stabilito, oltre che l’algoritmo anche i livelli minimi sotto i quali il prodotto non potrà aderire a EcoBioControl.
3° Criterio, performances: a cosa serve un prodotto perfettamente “verde” se non lava? Se non fornisce i risultati dichiarati? EcoBioControl ha elaborato una serie di prodotti standard (tutti presi da documenti ufficiali europei) ed una serie di test altrettanto ufficiali per stabilire esattamente la performance di un formulato. Quando vedete il logo EcoBioControl saprete che oltre che sostenibile è anche un prodotto che mantiene le promesse di efficacia.
4° Criterio i rifiuti: i detergenti ma soprattutto i cosmetici sono spesso ultra carichi di materiali di packaging. Questi materiali inutili finiscono nei rifiuti domestici. EcoBioControl attraverso un sofisticato calcolo scientifico, “misura” il rapporto tra i servizi contenuti nell’involucro e la quantità di rifiuto prodotto. Oltre che la compatibilità tra materiali non separabili. La tipologia dei materiali utilizzati, la quantità di materiale rigenerato eccetera, sono valori che influenzano grandemente il calcolo.
5° Criterio produzione di CO2: E’ un criterio che misura l’energia necessaria ad esempio per lavare i panni oppure per ottenere l’emulsione. Queste attività generano anidride carbonica che deve essere calcolata al fine di spingere la fabbricazione a limitare la quantità immessa in atmosfera.
6° Criterio i trasporti: Uno dei costi energetici e dunque ecologici, dei prodotti di uso domestico, è l’incidenza dei trasporti. L’ottimizzazione dei volumi trasportati è un elemento, moderno ed attuale, con cui confrontarsi. EcoBioControl ha elaborato un sistema di calcolo molto preciso in grado di fornire il valore di efficienza del trasporto.
7° Criterio il chilometro zero: Direttamente collegato al punto precedente ma relativo alle materie prime impiegate, questo criterio vuole premiare le sostanze utilizzate e prodotte all’interno del paese. L’indotto in agricoltura, nell’industria eccetera, sarà valorizzato da EcoBioControl.
8° Criterio le sostanze volatili: I VOC sono sostanze volatili che devono essere tenute sotto controllo. EcoBioControl stabilisce un limite massimo oltre il quale il prodotto non può aderire al progetto. Per ogni categoria di prodotto è stabilito un limite specifico.
9° Criterio le sostanze naturali e biologiche: Il Comitato scientifico di EcoBioControl ritiene di dover uscire dalla logica della sostanza di “origine Vegetale”. Con questo pretesto anche sostanze che derivano lontanamente da molecole vegetali, trovano spazio in formulazioni etiche che evidentemente etiche non sono. EcoBioControl ha elaborato un foglio di calcolo con cui misurare precisamente la percentuale di sostanze realmente vegetali o naturali, biologiche o no. Basta prestare il fianco a questi Ecofurbi.
10° Criterio i profumi: E’ il punto più controverso e difficile da “misurare” ma i nostri tecnici hanno adottato uno schema di valutazione in grado di stabilire la bontà ecologica di un profumo. L’intero lavoro verrà presentato a breve. In tutti i casi questo parametro, al pari degli altri, potrà essere misurato con precisione scientifica e non come opinione personale.
Ecco, questi sono i dieci passi verso la sostenibilità. Descritti così sommariamente sembrerebbero non solo di difficile applicazione ma forse anche di comprensione.
In realtà le cose sono molto più semplici di quelle che sembrano e ripetiamo che i nostri tecnici sono a disposizione per aiutare, chi lo desidera, a valutare la possibilità di entrare nel più completo schema di adesione eco-bio esistente attualmente a livello europeo, EcoBioControl.
Basterà fornire alcuni dati tecnici e noi provvederemo ad inserirli nei nostri strumenti di calcolo e di performance (se necessario e se richiesto) per stabilire il livello di sostenibilità del prodotto.
In chiusura occorre ribadire che questo è un “percorso” e quindi non è assolutamente necessario essere al top con tutti i parametri. Si potranno eventualmente concedere delle deroghe a tempo se opportunamente motivate da argomenti importanti.
Il Comitato Scientifico di EcoBioControl